La microstoria di Corato importante quanto la grande storia

PUBBLICATO OTTOBRE 2019
La microstoria di Corato importante quanto la grande storia
Un progetto ambizioso che vuol rilanciare il gemellaggio tra Corato e Grenoble attraverso la stesura di tesi di
laurea sull’emigrazione coratina nel mondo e la messa in rete di archivi comunali ed ecclesiastici
Marina Labartino


La ricerca genealogica degli avi della signora Francine Amato Canepa -nata a Marsiglia nel 1936 e adottata
all’età di 5 anni, condotta dal 2013 dall’esperto genealogista James Smith http://www.lostradone.it/francineamato-
da-marsiglia-cerca-parenti-biologici-a-corato/ che ha confermato le origini coratine tramite studi di
documenti e l’analisi del Dna- ora trova un nuovo sviluppo, nella convinzione che la microstoria di Corato sia
importante quanto la grande storia.
La visita del prof. James Smith nella nostra città, oltre a presentare il 28 settembre presso lo Sporting Club di
Corato la versione bilingue francese/italiano dell’opuscolo “Quando i clandestini eravamo noi”, edito dalla
scuola secondaria di I grado “Santarella” di Corato nell’a.s. 2010/2011, http://www.lostradone.it/quando-iclandestini-
eravamo-noi/ ha avuto anche un altro scopo: illustrare e promuovere un progetto più ampio, che
vedrà il coinvolgimento di una serie di attori autorevoli e la messa in rete di numerosi dati.
Il CO.MI.TES. – Comitato degli Italiani all’Estero – circoscrizione consolare di Lione, presieduto da Angelo
Campanello, in collaborazione con l’associazione “Coratini di Grenoble e dintorni”, presieduta da Victor
Tarantini, e l’associazione “Atelier Genealogique”, presieduta da James Smith, intende avviare un percorso
culturale di ampio respiro, arduo ma non impossibile, allo scopo di rilanciare in maniera concreta il
gemellaggio sottoscritto nel 2002 tra il Comune di Corato e il Comune di Grenoble, che fino ad oggi ha visto
soltanto sporadiche iniziative, per lo più scambio di visite di cortesia tra una città e l’altra che non hanno
prodotto alcun ritorno, né economico, né sociale per i cittadini di entrambe le città.
Con tale progetto si intende invitare al dialogo l’Università di Grenoble, l’Università di Oxford (altra città con
cui Grenoble è gemellata) e l’Università di Bari affinchè propongano ai propri studenti la stesura di tesi di
laurea aventi ad oggetto la storia dell’emigrazione coratina nel mondo; quindi sollecitare il Comune di
Grenoble, che conta circa 40.000 abitanti di origine coratina, a rendere pubblici on line i propri archivi
dipartimentali.
In breve: approfondire e dare lustro alla storia dell’emigrazione coratina, assicurare l’accesso alle informazioni
storiche anche genealogiche, organizzare stage di lingua e cultura italiana in Francia.
Si parte già da alcune basi secondo un cronoprogramma dettagliato:
1) La versione bilingue francese/italiano, curata da James Smith e Francine Amato, dell’opuscolo
“Quando i clandestini eravamo noi” -che dà un piccolo assaggio del fenomeno migratorio coratino nel mondo
grazie al pregevolissimo lavoro di ricerca condotto dal prof. Pasquale Tandoi e dalla tutor prof.ssa Maria
Lobascio- sarà diffusa gratuitamente in quelle comunità della Provenza francese -e in particolare nel
Dipartimento d’Isère- che contano famiglie di origine italiana e soprattutto coratina, risvegliando la loro
attenzione sulla lingua e la cultura italiana anche attraverso stage organizzati in più date: 15-17 novembre
2019, 17-19 gennaio 2020, 13-15 marzo 2020, presso l’agriturismo “Domaine Le Troulliet” ad Alboussiere in
Ardèche (Francia).
2) Da giugno 2019 ANCHORPOINTS ha pubblicato sul sito GENEANET una serie di alberi genealogici
consultabili gratuitamente. Si tratta di un vero e proprio database di atti di stato civile a cui accedono
prevalentemente ricercatori francesi. Conta circa 15.000 nomi di persone, 90% delle quali sono coratini;
3) Da settembre 2019 sulla piattaforma on line di GOOGLE DRIVE, James Smith ha reso pubblico e
gratuito il proprio database -contenente più di 14.000 foto di documenti dal 1600 al 1910 relativi a circa 7.000
nominativi di persone, al 90% coratini- frutto di una ricerca per la quale il prof. Smith ha consultato una
cospicua quantità di siti tra cui ANCESTRY, GENEANET, FILAE.COM, FAMILYSEARCH.ORG,
MYHERITAGE e ANTENATI.IT. È stato costituito anche un folder contenente diversi file sulla
naturalizzazione dei coratini in Francia, tratto dal lavoro, contenuto in 37 volumi, di Maurice Loisel,
funzionario francese che ha redatto un elenco di tutte quelle persone, provenienti dal mondo intero, che hanno
chiesto di essere naturalizzate tra 1900 e 1980;
4) Accedere a quella parte di archivio anagrafico del Comune di Corato, situata negli scantinati della
scuola secondaria di I grado “Imbriani” di Corato, su autorizzazione del commissario straordinario o del futuro
sindaco, allo scopo di consultare e/o digitalizzare la decina di volumi che, dal 1920 al 1959, riportano l’elenco
dei passaporti rilasciati per l’espatrio di coratini nel mondo, affinchè se ne possa fruire più agevolmente
mettendoli in rete e rendendoli pubblici;
5) Don Peppino Lobascio, rettore della Chiesa Matrice, ad ottobre 2019 è entrato in possesso di una copia
della versione digitale di una parte dell’Archivio Capitolare di Santa Maria Maggiore riguardante gli “Atti di
Battesimi” dal 1582 al 1925/1930 e i “Registri di matrimonio” compresi tra il 1584 e il 1925/1930. Si tratta di
un hard disk da un tera, contenente oltre 38.000 immagini tratte dalle 76.000 pagine dei 128 volumi digitalizzati
11 anni fa dal grenoblino Pierre Marzocca (figlio di un coratino emigrato in Francia nel 1925 ad appena un
anno di età), il quale, fondatore e presidente dell’associazione “Chemin à l’envers” si occupa di ricerca
genealogica e salvaguardia di testi antichi. Giunto a Corato nell’aprile 2008, monsieur Marzocca ha provveduto
ad informatizzare l’archivio Capitolare, sia con lo scopo di proteggerlo dall'usura del tempo sia per renderne
più semplice e rapida la consultazione. Pare però che in questi anni la versione digitale conservata in Chiesa
Matrice sia andata persa. Lieto dell’epilogo positivo, don Peppino ha espresso l’intenzione di informatizzare
anche la restante parte dell’archivio capitolare, ovvero il registro dei defunti, il registro delle promesse di
matrimonio e il registro genealogico che la Chiesa Matrice ha redatto in passato per evitare nozze tra
consanguinei. Dopodichè si spera che la Curia Arcivescovile di Trani autorizzi la pubblicazione on line e la
consultazione gratuita di tutti questi preziosissimi dati, in linea con quanto già messo in pratica da numerose
diocesi d’Italia, come dimostra il sito
https://www.beweb.chiesacattolica.it/beniarchivistici/aggregatore/19/Come+-
+Gli+strumenti+e+le+ricerche+%3A+Ricerche+genealogiche

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